- Alla fine ecco arrivata l’omologazione ECE 22-06 che sostituisce la precedente ormai ventennale.
Già, ma alla fine cosa cambia? Forse all’utente finale poco, nel senso che comunque potrà utilizzare tranquillamente il “vecchio” casco con omologazione ECE 22-05 o precedente. Tra l’altro potrà ancora acquistare i caschi dotati della normativa precedentemente in vigore probabilmente finché le scorte non saranno finite.
Eppure qualcosa cambia, soprattutto per le aziende produttrici che fino al 31 Giugno 2023 potranno continuare a costruire caschi omologati secondo la norma ECE22-05, ma dal 1 Luglio 2023 la produzione di caschi con questa norma non sarà più permessa, ma rimarrà il permesso ai commercianti di continuare a vendere lo stock già prodotto.
In sostanza probabilmente assisteremo a un’offerta sul mercato di caschi ECE 22.05 venduti a prezzi vantaggiosi, seppur rimanendo assolutamente validi, finché finalmente verranno sostituiti anche nei negozi da quelli, già in effetti presenti in molti cataloghi adeguati alla più recente norma.
Infatti molte case hanno già adeguato la gamma e i prodotti alla ECE 22-06 per essere pronti alla richiesta del mercato.
Ma quella sigla che cambia dopo vent’anni di preciso cosa vuol dire? Sicuramente un ulteriore passo avanti verso una sempre maggiore sicurezza in uno degli elementi cardine per la protezione del motociclista.
La ECE 22-06 va a verificare e quindi costringe i produttori ad intervenire sulle calotte (Esterne e interne) per superare i nuovi test di impatto e le nuove modalità di esecuzione, le accelerazioni rotazionali. A questi si aggiungono nuove normative legate alle omologazioni P/J (Integrale/Jet) e all’istallazione di accessori e/o comunicatori.
Proviamo ad analizzare per punti le novità.
TEST D’IMPATTO
Aumentano i punti di impatto; con la norma ECE 22-05 erano cinque i punti della calotta (fronte – sommità – retro – zona laterale – mentoniera) su cui venivano effettuati i rilevamenti tramite impatto con l’incudine.
Punti che con la ECE 22-06 possono essere in totale ben 18, pertanto le case costruttrici devono garantire la stessa protezione sulla quasi totalità del casco.
La dinamica del test implica che sia il casco a colpire l’oggetto “incudine”): sia esso un corpo piatto o a forma di scalino per simulare diversi tipi di impatto.
Cambia anche la velocità d’impatto a cui vengono effettuate le prove per far sì che la protezione sia adeguata ai diversi tipi di urto e capaci di assorbire differentemente l’energia secondo la velocità.
La ECE22-05 prevedeva impatti esclusivamente con caschi condizionati per almeno 4 ore a +50°C e a -20°C e a 5,5 m/s con caschi condizionati a -20°C (nel caso il casco sia un integrale o un modulare) mentre con la ECE22-06 i rilevamenti vengono effettuati a 6 m/s per caschi condizionati a -10°C, 7,5 m/s caschi condizionati a +50°C ,a -10 °C e ambiente +20°C e 8,2 m/s con caschi a temperatura ambiente+20°C.
Diventa fondamentale anche il test sulla resistenza della visiera (sparo di una particella ad alta velocità) che consiste con un urto di una sfera d’acciaio da 6 mm scagliato a 60 m/s senza che questa venga attraversata oppure, in caso di rottura, non frantumarsi e senza che la visiera si svincoli dal meccanismo visiera del casco (deve rimanere montata sul casco).
TEST ROTAZIONALE
Una novità è l'introduzione del test di accelerazione rotazionale che non veniva effettuato con la precedente ECE 22-05. In sostanza si misura l’indice del danno riportato dal pilota qualora il casco dovesse impattare su di una sporgenza lateralmente.
Impatti che possono essere ora studiati grazie all’impiego di sistemi di rilevazione più sofisticati rispetto al passato, con l’impiego di accelerometri e sensori di velocità angolare.
CAMPO VISIVO
Con la ECE 22-06 viene valutata l’ampiezza del campo visivo dall’apertura frontale e dalla eventuale visiera. Tale ampiezza della visuale non può pertanto scendere sotto una determinata soglia. Sempre legato all’aspetto visivo la nuova omologazione richiede test sui livelli di distorsione, resistenza ai graffi e rifrazione della luce della visiera e anche dell’eventuale visierino parasole. Tale verifica in effetti era già presente nella versione 05 per le visiere esterne, la versione 06 impone ora la verifica del campo visivo anche per il visierino parasole
Sono stati introdotti inoltre, anche per il visierino parsole, i test per verificarne la qualità ottica e la trasmittanza.
OMOLOGAZIONE P/J
La nuova ECE 22-06 va ora ad ufficializzare la procedura di doppia omologazione, per quelli che appunto, vengono definiti caschi apribili o modulari. Un casco con omologazione P/J (Protective/Jet).
Il casco deve restare sempre chiuso o sempre aperto, tramite specifico blocco, rispettivamente quando viene sottoposto ai test da integrale o da jet. Ovviamente per ottenere l’omologazione il casco deve superare positivamente entrambi i test. E’ stato introdotto anche un test chiamato “Test per proiezione P/J con mentoniera movibile” per verificare che il mentone, se sollecitato, non ruoti eccessivamente verso il retro del casco fino ad arrivare in prossimità del collo)
SISTEMI DI COMUNICAZIONE E ACCESSORI
ECE 22-06 va a regolare anche l’istallazione di accessori e/o sistemi di comunicazione.
Un problema spinoso per chi utilizza, ma anche per chi produce commercializza sistemi intercom ad esempio. Rimangono ammesse sporgenze entro un determinato limite, e questo non è cambiato dalla 05, la norma prevede però che i sistemi di comunicazione o altri accessori del casco, sia di tipo esterno che di tipo integrato all’interno della calotta, vengano omologati assieme al casco.
L’azienda può procedere con un comunicatore specifico definito SA ed omologare la combinata casco + comunicatore in maniera univoca ma esiste anche una procedura che permette di far riconoscere il casco come predisposto alla ricezione di determinati comunicatori definiti come universali UA (Universal accessories). Questo implica che questi debbano sottostare a determinati parametri in termini dimensionali e di prestazione in casco di impatto e schiacciamento.
Un casco omologato con comunicatore specifico SA potrà essere equipaggiato solo e soltanto con i comunicatori riconosciuti in omologazione.
Un casco omologato con un simulatore di un comunicatore universale UA potrà essere equipaggiato con tutti i comunicatori omologati come accessorio universale UA
Tante novità che rendono la nuova norma ECE22-06 indubbiamente migliorativa rispetto alla precedente. Più severità, attenzione e varietà per i test cui i caschi sono sottoposti, così da incrementare la sicurezza offerta a tutti i motociclisti.
Certo l’adeguamento alle normative comporterà un aumento di volume esterno e di peso, probabilmente verranno modificate le misure delle calotte e un aggravio di almeno 100/200 gr. potrebbe essere plausibile, ma nella tecnologia sempre in movimento che permetterà ai produttori di riportare i valori il più vicino possibile agli attuali.
Per i motociclisti il futuro prossimo sarà il momento di scegliere se comprare un casco che sicuramente è più protettivo oppure scegliere un modello ECE 22-05comunque con ottime caratteristiche di protezione magari confidando negli inevitabili sconti che troveranno nei negozi, potendosi permettere quindi modelli di gamma superiore, sapendo di poter continuare ad indossarli senza problemi.
A voi la scelta, l’importante è che il casco che utilizzate sia recente e in ottime condizioni, la testa è una sola come la vita